Dal 31 maggio al 21 giugno, abbiamo trascorso un’esperienza di missione in Albania. Siamo partiti dal porto di Bari la sera del 31 maggio e siamo giunti al porto di Durazzo la mattina successiva. Ad attenderci c’era fr. Matteo Di Seclì, frate della provincia religiosa di Puglia, che da circa un anno è impegnato come missionario in quella terra. Fr. Matteo ci ha accompagnati al convento di Nenshat, dove vive e, dopo una passeggiata nei dintorni, nella quale abbiamo fatto visita anche ad alcune famiglie, abbiamo pranzato insieme alla sua fraternità. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il convento di Scutari, sede del nostro soggiorno.
Nella prima settimana abbiamo avuto modo di visitare diversi luoghi sacri e di partecipare a varie funzioni liturgiche: siamo stati in visita al santuario di Sant’Antonio di Padova, posto in cima ad una collina nei pressi della cittadina di Laç e meta di pellegrinaggio di diverse confessioni religiose. Qui abbiamo preso parte, insieme a tanta gente, alla celebrazione eucaristica, presieduta dal nunzio apostolico S.E. Mons. Ingles; siamo andati al santuario della Madonna del Buon Consiglio, patrona dell’Albania, situato nelle vicinanze del nostro convento, dove abbiamo pregato il Santo Rosario; abbiamo visitato la vicina moschea “di Piombo” (chiamata così per il materiale con cui sono state costruite le cupole). E‘ stato questo un evento particolarmente emozionante perché, per non pochi di noi, era il primo ingresso in un luogo di culto musulmano, e perché all’uscita abbiamo incontrato l’imam del luogo, con il quale abbiamo dialogato fraternamente; abbiamo pregato al cimitero cattolico di Scutari, dove sono sepolti molti martiri della dittatura comunista; abbiamo preso parte alla processione del “Corpus Domini”, guidata dal vescovo S.E. Mons. Angelo Massafra; abbiamo avuto anche occasione di animare, insieme alle suore e ai ragazzi della parrocchia di Hajmel, la celebrazione eucaristica, presieduta da fr. Matteo, per la chiusura dell’anno catechistico (al termine della quale abbiamo vissuto un momento di agape fraterna nel piazzale antistante, con musica e balli); abbiamo partecipato alla Messa in onore di Santa Fara, presso il villaggio di Dheu i Lehtё, seguita da una piccola processione; ci siamo recati in visita al suggestivo eremo di Sant’Eufemia, dove abbiamo pregato e cantato insieme.
Lunedì 8 giugno ci siamo trasferiti in montagna, a Kryezi, presso una canonica gestita da un frate cappuccino della provincia di Germania, dove abbiamo alloggiato per l’intera settimana. Abbiamo vissuto questi giorni facendo passeggiate nei villaggi della zona, visitando le meraviglie naturalistiche del posto, tra cui un lago artificiale, andando a trovare le suore francescane tedesche del vicino paese di Fushё Arrёz e raccogliendoci in preghiera contemplativa. In questo periodo il maestro ci ha anche introdotti più profondamente alla pratica dell’orazione mentale, facendoci così meglio comprendere che la preghiera è strettamente legata alla missione. Nel pomeriggio del 14 giugno siamo ritornati a Scutari.
Abbiamo sfruttato i giorni successivi soprattutto per fare conoscenza con gli istituti religiosi della zona: abbiamo fatto visita alle monache Carmelitane di Nenshat, con le quali abbiamo avuto un colloquio fraterno e condiviso i rispettivi cammini spirituali; ci siamo recati dalle Clarisse di Scutari, il cui convento è un ex distretto della polizia segreta albanese (“Sigurimi”) ai tempi del regime comunista. Il locale annesso (ora trasformato in museo) era adibito a prigione e le sorelle ci hanno dato l’opportunità di visitarlo. E’ stato per noi molto toccante visitare le celle nelle quali hanno sofferto (e in molti casi sono morte) centinaia di persone, tra cui molti religiosi e religiose; siamo stati accolti, nella città di Lezhe, dai frati minori; abbiamo visitato le suore Stimmatine, dalle quali abbiamo ricevuto importanti testimonianze di fede attraverso i racconti delle suore più anziane, che hanno vissuto per intero l’esperienza del regime, restando fedeli al proposito di consacrazione, e che ci hanno dato conto dell’esempio di una loro consorella martire, Maria Tuci (presso la cui tomba abbiamo pregato); particolarmente simpatica, infine, è stata per noi la visita al seminario interdiocesano di Scutari, che è stata occasione per sfidare i seminaristi in una combattuta partita di calcio.
Tra i luoghi di Scutari visitati in questa settimana, ricordiamo: la chiesa di San Rocco, che si affaccia sul lago di Shiroka, e il maestoso castello di Rozafa, posto sulla collina.Momenti liturgici di particolare rilevanza sono stati: una messa nella quale una famiglia ha ricevuto i sacramenti del battesimo, della cresima, della prima comunione e celebrato matrimonio. E’ stato per noi un momento molto significativo, una testimonianza della diffusione della fede tra il popolo albanese; la concelebrazione eucaristica in cattedrale, presieduta da tutti i vescovi di Albania, in occasione dell’assemblea nazionale della comunità ecclesiale, la prima dalla caduta del comunismo.
Il 20 giugno, dopo un buon pranzo con la fraternità di Nenshat, da noi calorosamente ringraziata per la fraterna ospitalità, ci siamo diretti al porto di Durazzo per imbarcarci sul traghetto per Bari. La mattina seguente, approdati a destinazione, siamo ripartiti per Morano.